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FESTA DELL'IMMACOLATA. E? in calendario l?8 dicembre, la parola avvento, dal latino adventus, per gli antichi romani significava la venuta annuale della divinità nel tempio ad essa dedicato per tutto il periodo consacrato alla sua festa. Il cristianesimo adottò in un primo tempo il termine per designare la venuta di Cristo poi, tra il VI e il VII secolo, in Occidente fu definito così il periodo che inizia dalla quarta domenica prima del Natale, considerato periodo preparatorio alla venuta di Cristo, e con il quale inizia l'anno liturgico. La festa più importante di questo periodo è l'Immacolata Concezione. La festa ha origini antiche, in Oriente è testimoniata fin dal secolo VIII, anche se festeggiata il 9 dicembre, ed era chiamata Concezione di sant'Anna. Si ispirava al Protovangelo di Giacomo, risalente al II secolo, nel quale l'apocrifo narra la storia di Anna e Gioacchino, genitori di Maria madre di Dio. Non va dimenticato che nei quattro Vangeli canonici non si trova traccia né dei genitori della Madonna né tantomeno dei loro nomi, ma sono menzionati solo negli apocrifi e la chiesa ha tacitamente accettato le notizie leggendarie ad essi legate, poiché fortemente radicate nella pietà popolare.
Racconta il Protovangelo di Giacomo che Gioacchino era ricco e pio, le sue offerte al tempio erano doppie, ma un giorno fu affrontato da un uomo della sua tribù che gli disse di non portare offerte, non ne aveva diritto poiché non aveva generato prole. Gioacchino consultò l'archivio delle dodici tribù per avere certezza che ciò che gli era stato detto fosse vero e scoprì che tutti gli uomini osservanti avevano avuto figli. Si ritirò nel deserto digiunando per quaranta giorni e quaranta notti, asserendo che non sarebbe tornato dalla moglie finché il Signore non lo avesse guardato benignamente. Anche la moglie Anna era dispiaciuta e si vestì a lutto per piangere "la sua vedovanza e la sua sterilità". Ma un giorno una serva la costrinse ad abbandonare le lamentazioni, a vestirsi da sposa e a scendere in giardino. Anna si fermò sotto un lauro implorando il Signore dei suoi padri di farle la grazia fatta a Sara la sterile, che aveva partorito ad Abramo il figlio Isacco. Si lamentava e implorava, Anna, quando apparve un angelo che l'apostrofò così: "Anna, il Signore ha ascoltato la tua preghiera, tu concepirai e partorirai, e si parlerà della tua prole in tutto il mondo". Anna rispose consacrando il figlio, maschio o femmina, al servizio del Signore "per tutti i giorni della sua vita". Intanto, un altro angelo era andato da Gioacchino avvertendolo che la moglie avrebbe concepito.
Secondo la credenza diffusa da un altro testo non canonico, il Vangelo dello Pseudo Matteo, Anna avrebbe concepito Maria senza intervento umano, ma nello stesso testo è scritto che l'angelo disse a Gioacchino: "Dal tuo seme ha concepito una figlia". La prima interpretazione, cioè il concepimento divino di sant'Anna, fu accolto con maggior favore dai fedeli, malgrado l'opposizione di molti teologi che, in ogni caso, non riuscirono a cancellare la festa che nel secolo XI si estese dall'Italia meridionale alla Francia e all'Inghilterra, subì un lieve declino, ma nel secolo XV i romani ottennero da Sisto IV che fosse inserita nel calendario liturgico della città. Il Concilio di Trento nel 1556 stabilì che Maria era nata senza peccato originale, ma non lo definiva dogma, nel 1661 Alessandro VII si dichiarava a favore dell'Immacolata Concezione vietando di negarla ma senza renderla dogma, ma nel 1617 l'università di Granada aveva espresso il voto di difendere l'idea dell'Immacolata Concezione fino al martirio, voto accolto da altre università spagnole e italiane, nel 1621 anche i francescano aderirono, alcuni catechisti la presentarono come verità di fede, una concessione la fece nel 1708 Clemente XI estendendo la festa romana alla Chiesa universale, pur non definendo l'Immacolata Concezione dogma sancito, infine, da Pio IX l'8 dicembre del 1854 con la bolla Ineffabilis Deus.
Anna concepì Maria con o senza l'aiuto di Gioacchino? Un episodio analogo è contenuto nella Bibbia, nel primo libro di Samuele si narra di un uomo che aveva due mogli, una gli aveva generato due figli, mentre l'altra, Anna, era sterile e maltrattata dalla prima. Anna, addolorata, andò a supplicare il Signore perché le desse un figlio maschio da offrirgli per tutta la vita, e così fu. È possibile che gli apocrifi abbiano arricchito la storia della madre di Maria, che in alcuni testi è chiamata anche Susanna, attingendo dalla narrazione antica. Un altro personaggio sterile e avanti negli anni che ha miracolosamente concepito è Elisabetta, sposa di Zaccaria altrettanto anziano, madre di Giovanni il Battista e parente di Maria.
La figura di sant'Anna ha molte connotazioni con i culti precristiani delle Grandi Madri, spesso è raffigurata con il manto verde proprio delle dee della terra e delle messi, anche se cristianamente questo colore viene interpretato come simbolo del germoglio di speranza, Maria futura madre di Dio, che portava in sé. La coppia formata da Anna e Maria, madre e figlia, rassomiglia in molte forme a quella formata da Demetra e Persefone per i greci, Cerere e Proserpina per i romani.
Nel medioevo erano prodotte statue raffiguranti Anna con uno sportello sul ventre che aprendosi mostrava Maria che a sua volta, aprendo un altro sportello, mostrava Gesù.